Pellicole fotografiche: guida all’acquisto. Un breve excursus.

Qualche anno fa la fotografia analogica sembrava non avere futuro. L’era dello scatto in pellicola sembrava essere tramontata per sempre.
Addio alle fotocamere usa e getta, addio alle analogiche, addio alla stampa fotografica.
Ma ammettiamolo: nonostante per anni abbiamo scattato un quantitativo indefinito di fotografie, chi di noi non si è trovato più volte ad imprecare per aver perso più di uno scatto?

Momenti e ricordi smarriti nei meandri di hard disk rotti o cartelle su pc abbandonati. Attimi immortalati perduti, per sempre.
Ma come ogni favola a lieto fine, dopo anni di assoluto silenzio, ecco Kodak potenziare gli impianti di produzione, Rollei produrre un’incredibile analogica ma con autofocus LIDAR, ecco tornare -dapprima in punta di piedi e poi in maniera sempre più prepotente- la fotografia analogica.

Bentornata pellicola. Quanto ci sei mancata!

Pellicole fotografiche: guida all’acquisto. Colori o bianco e nero in tre diversi formati

Fatto questo doveroso excursus, siamo qui oggi per fornirti una breve guida all’acquisto per facilitare la tua scelta in tema di rullini fotografici.

Sei pronto? Noi assolutamente sì.

Scopri la nostra selezione di rullini e vivi la magia della fotografia analogica!

Partiamo dalle basi. I rullini fotografici sono ovviamente il pane quotidiano di chi scatta in analogico, ma *rullo di tamburi* sceglierne uno non è così banale. Per la buona riuscita della fotografia è scegliere il rullino fotografico giusto.

La prima classificazione che possiamo fare riguardo le pellicole, afferisce al formato. I rulllini possono infatti avere un formato “piccolo” o “medio”.
Il piccolo è il comune 135mm disponibile in 24 o 36 pose. Vi è poi la pellicola medio formato (120) che garantisce dalle 8 alle 16 pose, a seconda delle dimensioni del fotogramma.

La seconda classificazione riguarda l’essere a colori o in bianco e nero.

In un’epoca dominata dalla fotografia analogica, può sembrar strano dove scegliere preventivamente se scattare a colori o in bianco e nero, ma a tutti gli effetti è quel che accade quando ci si ritrova a scattare in analogico.

Pellicole positive o negative: differenze e diversi processi di sviluppo

I rullini comunemente utilizzati sono definiti “negativi”. Il loro sviluppo avviene tramite un processo chiamato C-41. Su queste pellicole le immagini si imprimono come il negativo della scena originale, richiedendo quindi un’ulteriore inversione.

negativiv kodak

Le pellicole positive sono invece rappresentate dalle cosiddette diapositive e vengono sviluppate con un processo più complesso, l‘E-6.

Sensibilità

Ulteriore discriminante per i vari tipi di pellicole è data dalla sensibilità. Gli ISO o ASA di un rullino indicano la quantità di luce necessaria per fare in modo che l’emulsione reagisca alla luce. E’ fondamentale che tutte le foto vengano scattate a quella sensibilità.


In un’epoca dominata da filtri e da una realtà patinata, la fotografia analogica resta uno dei pochi strumenti per restituire realismo e umanità al nostro mondo.



In un’epoca dominata da filtri e da una realtà patinata, la fotografia analogica resta uno dei pochi strumenti per restituire realismo e umanità al nostro mondo.


Pellicole più vendute: caratteristiche e utiizzo ideale

Ma quali sono le pellicole maggiormente vendute oggi giorno:? Ecco una lista che sintetizza le principali caratteristiche dei vari rullini:

NEGATIVE A COLORI

  • KODAK COLORPLUS: (200iso, pellicola universale pensata soprattutto per ambienti esterni, grana contenuta. Formati: 135 in 24 o 36 pose)
  • KODAK NEW PORTRA 160 -(160iso, ideale per la ritrattistica e per la resa tonale dei colori della pelle, grana molto fine. Formati: 135 in 24 e 36 pose, 120)
  • KODAK PORTRA 400 -( 400iso, ideale per la ritrattistica e per la resa tonale dei colori della pelle in condizioni di luce scarsa. Formati: 135 in 24 e 36 pose, 120).
  • KODAK PORTRA 800– (800iso, grande latitudine di posa, utilizzabile fino a 1600iso e ottima resa cromatica sui toni della pelle. Formati: 135 in 24 e 36 pose, 120)
  • KODAK EKTAR 100 -(100iso, pellicola a grana finissima, fortee saturazione del colore con gamma tonale particolarmente ampia. Formati: 135 in 24 e 36 pose, 120)

NEGATIVE SPECIALI

  • ILFORD XP2 400 Super – (Negativa Bianco e Nero per sviluppo C-41, 400iso, grana fine, alto contrasto. Funziona fino a 800 iso. Formati: 135 in 24 e 36 pose, 120)
  • KODAK T-Max 100 – (Bianco e Nero sviluppabile come negativa o come Dia nell’apposito kit di inversione diretto, 100iso, ottimo contrasto e grana finissima. Formati: 135 in 24 e 36 pose, 120.
  • KODAK NEW T-Max 400 – (Negativa Bianco e Nero , 400iso, Tiraggi fino a 1600 iso. Alto contrasto e grana fine. Formati: 135 in 24 o 36 pose, 120)
  • ILFORD FP4 Plus – (Negativa Bianco e Nero adatta all’inversione, 100iso, grana fine, buon contrasto e ottima latitudine di posa. Pellicola standard ma con grande personalità. Formati: 135 in caricatori da 24 e 36, 120)
  • ILFORD HP5 Plus – (Negativa Bianco e Nero, 400iso, grana fine, buon contrasto e ottima latitudine di posa. Pellicola standard ma con grande personalità. Formati: 135 in 24 e 36 pose, 135 in rotolo, 120)
  • ILFORD DELTA 100 Professional – (Negativa Bianco e Nero adatta all’inversione, 100iso, grana molto fine, buon contrasto e ottima latitudine di posa. Tiraggi da 50 a 200 iso. Formati: 135 in 24 e 36 pose, 120)
  • ILFORD DELTA 400 Professional – (Negativa Bianco e Nero, 400iso, grana fine, ottimo contrasto. Formati: 135 in 24 e 36 pose, 120)
  • YASHICA Sapphire 70s 135-24 400A – (Negativa a colori, 400iso, grana mediamente fine, saturazione bassa, contrasto mediamente alto. Formati: 135 in 24 pose).
  • YASHICA Ruby 60s 135-24 400A – (Negativa a colori, 400iso, grana fine, saturazione media, contrasto mediamente alto. Formati: 135 in 24 pose).

Conclusioni

Tirando le somme, quali sono i vantaggi dello scattare in pellicola? Senz’ombra di dubbio la fotografia in pellicola è maggiormente pensata. Non si tratta solo di un esercizio di stile, ma di un vero e proprio modo di intendere la fotografia. Le fotografie analogiche non prevedono post-produzione: ogni scatto cristallizza esattamente la realtà. Dietro ogni foto si celano (ma non troppo) pensiero critico, concentrazione e studio.

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Copertina FB

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