Omaggio a Marc Riboud: la pace in uno scatto

Oggi, 24 giugno, celebriamo l’anniversario della nascita del grande fotografo francese che ha raccontato la pace con uno scatto entrato nella storia.
Ci sono immagini che il tempo non riesce a scalfire. Fotografie che, anche a distanza di decenni, continuano a parlare. A emozionare. A resistere.

Marc Riboud, nato il 24 giugno 1923 a Saint-Genis-Laval, vicino a Lione, è stato uno di quei fotografi capaci di imprimere nella pellicola qualcosa di più di un semplice momento: l’anima di un’epoca.

Nel giorno in cui ricordiamo la sua nascita, vogliamo raccontare chi era Riboud e perché uno dei suoi scatti più celebri – La ragazza con il fiore – continua ancora oggi a commuovere e ispirare.

Omaggio a Marc Riboud: Una ragazza. Un fiore. Una rivoluzione.

Era il 21 ottobre 1967. A Washington, migliaia di giovani manifestavano contro la guerra in Vietnam. Davanti al Pentagono, una ragazza si avvicina alla linea dei soldati. Ha un fiore tra le mani. Lo tende verso le baionette. Non urla, non aggredisce, non si sposta.
Quel gesto semplice, quasi fragile, diventa nel giro di pochi istanti il simbolo universale della protesta pacifica.

A immortalarlo è proprio lui: Marc Riboud, fotografo francese e maestro della fotografia umanista. Il suo scatto, oggi conosciuto in tutto il mondo comeLa Jeune Fille à la Fleur” (La ragazza con il fiore), racconta in un’unica immagine l’assurdità della violenza e la forza invincibile della pace.

La jeune fille a le fleur - Marc Riboud

La protagonista si chiama Jan Rose Kasmir. Aveva solo 17 anni. E quel fiore che porge ai militari non è solo un simbolo: è una sfida. Una dichiarazione. Un invito al disarmo.

Un’immagine diventata simbolo del pacifismo.

Chi era Marc Riboud?

Molto più di un fotografo, Marc Riboud è stato un instancabile testimone del Novecento.

Iniziò giovanissimo a fotografare con una Kodak Vest Pocket regalatagli dal padre. Nel 1937, a soli 14 anni, presentò i suoi scatti alla Expo 1937. Dopo aver combattuto nella Resistenza durante la Seconda guerra mondiale, nel 1951 durante il suo lavoro da ingegnere prese delle ferie per fotografare il festival di Lione. Al termine dell’esperienza, invece di rientrare a lavoro, si diresse a Parigi dove il fratello gli fece conoscere Henri Cartier Bresson e Robert Capa.

Nel 1953, Ribaud scatta “le Peintre della Tour Eiffel”, prima foto che riscosse un ottimo successo e che fu pubblicata su Life.

Marc Riboud
L’immagine mostra un operaio in equilibrio precario su una trave, a centinaia di metri dal suolo. Ancora una volta, poesia e documentazione si fondono in una fotografia capace di emozionare e far riflettere.

Fu così ammesso nella leggendaria agenzia Magnum Photos. Inizia così un viaggio lungo una vita intera, tra Asia, Africa, Medio Oriente e URSS. Riboud non rincorre i grandi eventi. Cerca le storie invisibili. Gli sguardi autentici. Le contraddizioni dell’umanità.

Il potere dell’immagine nella società

Marc Riboud non ha mai alzato la voce. Le sue fotografie parlano con la forza del silenzio consapevole, con la grazia di uno sguardo attento e partecipe.

“Una buona foto è quella che ti costringe a guardare più a lungo”, diceva.
E i suoi scatti ancora oggi, a distanza di anni, ci chiedono ancora di guardare. Di fermarsi. Di ricordare.


 “Fotografare è assaporare la vita intensamente, ogni centesimo di secondo.” –Marc Riboud.



 “Fotografare è assaporare la vita intensamente, ogni centesimo di secondo.” –Marc Riboud.


Perchè ricordare Riboud

Oggi, 24 giugno, nell’anniversario della sua nascita, vogliamo rendere omaggio a un autore che ha saputo raccontare il secolo con occhio lucido e cuore sensibile.

In un solo scatto – La ragazza con il fiore – Riboud ha saputo sintetizzare la sensibilità e la forza del gesto umano e la potenza dell’ideale.

Non è solo una fotografia. È un atto di fede nella non-violenza. Un atto che oggi più che mai va celebrato.

Conclusioni

A distanza di decenni, l’eredità di Marc Riboud ci ricorda che la fotografia non è solo tecnica o estetica: è coscienza visiva, è presenza attiva nella Storia, è atto di responsabilità.

Nel giorno della sua nascita, non celebriamo soltanto un grande fotografo. Celebriamo un uomo che ha scelto di raccontare il mondo con delicatezza, rispetto e verità.
E che, con un semplice clic, ha saputo trasformare una ragazza e un fiore nel più potente manifesto visivo della pace.

Copertina FB

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