La nascita della food photography

Mangiare è uno dei piaceri della vita, si è sempre detto. Forse proprio per questo è da sempre che l’arte si è “occupata” di cibo. Caravaggio e Van Gogh sono solo due tra gli illustri pittori che nei loro quadri hanno ritratto la natura morta, anticipando quella che in fotografia sarebbe diventata la food photography.

La prima fotografia di cibo, come scritto dal New York Times, è stata scattata nell’Ottocento da Joseph Nicéphore Niépce, fotografo che abbiamo già incontrato negli articoli relativi alla black and white photography e alla wildlife photography.

Lo scatto mostra un tavolo sul quale sono posizionati una bottiglia, una ciotola, un bicchiere e delle posate. La composizione artistica della foto è molto simile ai dipinti di natura morta che abbiamo avuto fino a quel momento.

Da quel momento, si inizieranno a scattare foto di cibo costantemente, soprattutto per le riviste di cucina. Nel 1935 Nickolas Murray produsse foto a colori per la rivista McCall, dando inizio ad una nuova epoca.

L’evoluzione della food photography: gli anni 2000 e l’avvento del digitale

Con la nascita della fotografia digitale e con lo sviluppo del food blogging, va piano piano a definirsi e a consolidarsi la food photography, fino a diventare una vera e propria branca della fotografia in cui potersi specializzare.

In un mondo in cui con pochi semplici click si possono visionare menù e pietanze di milioni di ristoranti, bar e locali, è fondamentale per i ristoratori avere delle foto professionali che mostrino e risaltino la qualità della loro cucina e la loro professionalità perché si sa, l’occhio vuole la sua parte.

I veri food photographer, infatti, non lasciano nulla al caso. Ogni giorno vengono scattate centinaia di migliaia di foto di pietanze, ma il fotografo professionista non scatta semplici fotografie al cibo, fa pubblicità al cibo facendolo divenire un prodotto unico, desiderato. La disposizione di ogni singolo accessorio o dettaglio viene studiata al fine di rendere un concetto, di trasmettere un messaggio.

Foto scattata con Sony A7 III - f9 -ISO 126

Alcuni consigli per la food photography

Per rendere le tue foto degne di nota, ecco alcuni semplici consigli:

  • Determina l’angolazione della tua foto: nella food photography alcune angolazioni vengono più e più volte ripetute. Tuttavia, è fondamentale individuare quale sia quella corretta per te, per il tuo progetto, per diffondere il tuo messaggio. La camera va inclinata nel miglior modo per poter individuare, ad esempio, le qualità distintive del piatto. Come detto sin dal principio, nulla va lasciato al caso;
  • Scegli il soggetto principale: definisci l’oggetto protagonista della tua foto, il tuo focus. Tutto parte da lì. Una volta individuato il messaggio da lanciare in relazione al dato piatto, crea e definisci la tua composizione. Utilizza utensili, ingredienti, tutto ciò che può ad esempio raccontare la preparazione del piatto finale, il piatto “eroe”. Se vuoi aggiungere profondità alla scena, aggiungi alcuni elementi sullo sfondo. Ricorda però di non esagerare o sarà difficile focalizzarsi sul soggetto principale;
  • Limita i colori degli oggetti secondari: scegliendo degli oggetti di scena dai colori troppo accesi, finiresti per distrarre dal focus principale. Utilizzando invece oggetti dai toni neutri come grigi, bianchi, marroni, neri, argenti, garantirai un maggiore focus verso il soggetto principale, mettendo magari in risalto i colori del piatto al centro della scena.

L’importanza della tecnica nella food photography: la luce, le linee e i livelli

Altri importanti consigli per la food photography riguardano il controllo della luce e l’utilizzo di linee e livelli.

  • Controlla la luce: come in ogni foto che si rispetti, anche nella food photography la luce è fondamentale. Un cattivo utilizzo della luce renderà infatti le nostre foto poco appetibili (in tutti i sensi!). La luce naturale è molto utilizzata, ma ti consigliamo di utilizzare un diffusore per ridurre le ombre e ammorbidire la luce;
  • Utilizza linee e livelli per le migliori composizioni: come detto precedentemente, circondare il soggetto principale di altri elementi aiuterà a comunicare il messaggio desiderato. Tuttavia, è fondamentale non eccedere e far sì che gli oggetti di scena non distraggano dal soggetto principale. Per ovviare a ciò, è fondamentale utilizzare due tecniche di composizione: linee e livelli. Utilizzando sapientemente queste due tecniche, gli oggetti daranno valore al soggetto principale e non incapperai nella possibilità di distrarre. Ricordiamo inoltre che i livelli danno un aspetto tridimensionale alla composizione.

Il fotografo professionista non scatta semplici fotografie al cibo, fa pubblicità al cibo facendolo divenire un prodotto unico, desiderato.



Il fotografo professionista non scatta semplici fotografie al cibo, fa pubblicità al cibo facendolo divenire un prodotto unico, desiderato.


Attrezzatura ideale per la food photography

Per fare food photography sono necessari pochi semplici strumenti:

  • Fotocamera, neppure a dirlo. Se la fotocamera, tra l’altro, ha uno schermo orientabile, potresti trarne vantaggio in quanto spesso lavorerai utilizzando un cavalletto, quindi ti sarà davvero utile.
  • Obiettivo, preferibilmente macro. La maggior parte degli scatti sarà infatti realizzata a distanza ravvicinata.
  • Cavalletto: Fondamentale per scattare foto senza alcun tremolio
  • Scatto remoto: Per allungare i tempi di scatto e combattere così i problemi sulle basse luci
  • Diffusore: per ridurre le ombre e ammorbidire la luce

Questi sono gli strumenti che non possono assolutamente mancare ad un food photographer. Per un lavoro maggiormente curato consigliamo poi pannelli riflettenti, sfondi, combinazioni di flash.

Alcuni tra i food photographer più famosi

Tra i nomi di spicco del panorama food abbiamo Carl, Warner, Joanie Simon, Louise Lister, Davide Luciano, Maurizio di Iorio, Francesco Tonelli, Mauro Turatti, Jonas Marguet.

Food photography

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