Underwater photography: Boutan e gli albori
La fotografia subacquea, anche conosciuta come underwater photography, è una branca della fotografia sviluppatasi nell’ultimo secolo. Le foto subacquee sono scattate sott’acqua o durante un’immersione grazie ad attrezzatura specifica.
Ma quando e come nasce la fotografia subacquea? La prima immagine scattata “in fondo al mar” è di Louis Boutan e risale al 1893.
Boutan, biologo francese, palombaro e viaggiatore fu un visionario. Acquistò una Detective, fotocamera compatta ideata per Scotland Yard e realizzò una custodia stagna in rame con tre oblò: uno dedicato all’obiettivo, gli altri due al mirino. Nonostante gli sforzi compiuti, le immagini risultarono buie e distorte, assolutamente inutilizzabili. Bouton però non si arrese e sulla scia di questo primo esperimento realizzò una nuova custodia stagna e il primo rudimentale flash.
Fu un successo: le fotografie risultarono buone e vennero pubblicate su alcuni quotidiani, lasciando increduli i lettori: il mare non era più inaccessibile.
Underwater photography: profondità e colori. Williamson, Longley e Martin.
Dopo gli esperimenti di Boutan, pioniere della fotografia subacquea, molti cercarono di carpire i segreti più profondi del mare. Si, perché le fotografie del biologo francese avevano un limite: erano realizzate a pochi metri sotto la superficie dell’acqua.
Altri pionieri cercarono quindi di realizzare un sistema che permettesse loro di scendere sempre più in profondità con l’attrezzatura, non riuscendo nell’impresa.
Arrivò poi John Ernest Williamson, reporter del Virginia Pilot, quotidiano statunitense. Il padre di John possedeva un’azienda di recuperi sottomarini e dirigeva i lavori stando sott’acqua in una sfera da lui progettata e realizzata. Il reporter ottiene il permesso di utilizzare la sfera del padre e realizza immagini subacquee attraverso l’oblò. Williamson sbarca così il lunario e fonda una società di riprese subacquee, girando le riprese di “Ventimila Leghe sotto i mari”, segnando l’inizio della cinematografia subacquea.
Bisognerà attendere il 1926 per le prime foto subacquee a colori. Il dottor William Longley e il fotografo di National Geographic Charles Martin, riuscirono ad immortalare un pesce porco nelle acque del Golfo del Messico. Le foto vennero pubblicate su un National Geographic Magazine del 1926.
Hass e il periodo moderno
“Fra squali e coralli”, questo il titolo del libro che ha portato fama e gloria al viennese Hans Hass. Nel 1939 Hass, trovandosi ai Caraibi e vivendo di pesca, progettò una fotocamera “robot” e una custodia stagna, riuscendo ad immortalare un uomo ed uno squalo in uno stesso fotogramma. Da quell’avventura nacque “Fra squali e coralli” che vide la luce nel 1944. Poco dopo Hass progettò una custodia stagna, di serie, per la famosa Rolleiflex.
Con il passare degli anni nacqu la pellicola a colori. Jean de Wouthers, ingegnere belga, progettò la Calipso Phot, una fotocamera a mirino galileano: la prima fotocamera anfibia al mondo! Nikon acquistò poi il brevetto della Calipso Phot e realizzerà le Nikonos.
Da quel momento la fotografia subacquea, grazie anche al progresso tecnologico, si sviluppò moltissimo: le fotocamere anfibie divenneo sempre di più e gli scafandri iniziarono ad esser prodotti in grosse quantità. L’underwater photography iniziò così ad affermarsi.
La fotografia subacquea: attrezzatura consigliata
Flora e fauna marina, paesaggi mozzafiato: ecco cosa regala la fotografia subacquea. Nata ormai piu’ di 100 anni fa, ad oggi la fotografia subacquea sposa anche il settore della wedding photography: non è più raro che gli sposi scelgano foto matrimoniali “alternative”. Identico discorso per la fashion photography; è infatti sempre più comune vedere modelli in ambienti acquatici.
L’attrezzatura si sa, è fondamentale per ogni fotografo. Tuttavia, i fotografi subacquei hanno alcune necessità più marcate.
È possibile fare fotografia subacquea utilizzando camere anfibie e non. Imprescindibile, in quest’ultimo caso, è una custodia subacquea. A seconda della profondità che andremo a raggiungere, sarà più o meno utile utilizzare una custodia galleggiante. Qualora vi sia bisogno di immergersi in profondità è infatti consigliabile non utilizzare una custodia galleggiante. Al contrario, se si scattano foto tendenzialmente a pelo d’acqua o comunque in acque non profonde, possedere una custodia galleggiante avrà i suoi vantaggi.
Importanti sono anche gli oblò. Gli oblò degli scafandri si dividono in due categorie: oblò piani e oblò semisferici.
- Oblò piani: idonei soprattutto alle ottiche macro. Grazie al loro essere piani, l’angolo di campo dell’ottica che impiegheremo viene ristretto da questo fenomeno. Es: un 60 mm in acqua avrà̀ un angolo di campo pari a quello di un 78mm in aria.
- Oblò semisferici: conosciuti anche come sferici o “dome” annullano l’effetto lente e sono perfetti per i grandangolari. Riusciremo infatti a mantenere in acqua lo stesso angolo di campo che in aria.
Per quanto riguarda le ottiche, per scattare foto alla fauna e flora marina, un grandangolo o un obiettivo fish-eye rappresentano spesso la scelta migliore, ma vengono molto spesso utilizzate anche ottiche macro.
Infine, una luce artificiale potrebbe tornare comoda in tantissime occasioni. Tuttavia, bisogna sempre ricordare che le fonti luminose aggiuntive comportano anche il rischio di retrodiffusione, cioè la riflessione all’indietro della luce da parte delle particelle. Attenzione quindi ad analizzare le circostanze e comprendere se e quando utilizzare una luce artificiale.

Foto scattata con a7r II - ISO 400
La fotografia subacquea richiede tanto esercizio, pazienza e studio. Nata ormai piu’ di 100 anni fa, ad oggi la fotografia subacquea sposa anche il settore della wedding photography: non è più raro che gli sposi scelgano foto matrimoniali “alternative”. Identico discorso per la fashion photography; è infatti sempre più comune vedere modelli in ambienti acquatici.
La fotografia subacquea richiede tanto esercizio, pazienza e studio. Nata ormai piu’ di 100 anni fa, ad oggi la fotografia subacquea sposa anche il settore della wedding photography: non è più raro che gli sposi scelgano foto matrimoniali “alternative”. Identico discorso per la fashion photography; è infatti sempre più comune vedere modelli in ambienti acquatici.
Difficoltà legate alla fotografia subacquea
Scattare foto subacquee degne di nota richiede tanto esercizio, pazienza e studio. Vi è bisogno di esercizio perché essere a proprio agio con l’ambiente marino, con i movimenti sott’acqua e con la propria attrezzatura è fondamentale quando non si è sulla terra ferma. Vi è bisogno di pazienza perché non sarà semplice inizialmente riuscire a realizzare foto non mosse, ben illuminate e con il soggetto a fuoco. Infine, vi è bisogno di studio perché l’ambiente marino è affascinante quanto complesso.Infatti, oltre alle normali difficoltà incontrate da ogni fotografo, vi sono alcuni “problemi” legati all’ambiente acquatico.
- Assorbimento selettivo dei colori: l’acqua assorbe la luce molto velocemente. La luce, penetrando nell’acqua, modifica lo spettro della sua composizione, dando luogo a colori meno vividi e monotoni. Il rosso, ad esempio, scompare a circa 5 metri. L’arancione, il giallo, il verde e il blu, rispettivamente a circa 10, 20, 30 e 60m. Per rimediare all’assorbimento selettivo dei colori, bisognerà avvicinarsi quanto più possibile al soggetto da fotografare. Inoltre, l’ausilio di una luce artificiale può aiutare fortemente.
- Rifrazione dell’acqua: il fenomeno che si verifica durante il passaggio dei raggi luminosi dall’aria all’acqua assume il nome di rifrazione. Essendo l’acqua più densa ed avendo un indice di rifrazione di circa 1,33 a dispetto dell’indice di rifrazione di 1.0003 dell’aria, gli oggetti in acqua appariranno circa il 25% più grandi e più vicini. È questo il motivo per cui sono preferiti gli obiettivi grandangolari rispetto ai normali.
- Backscatter: le particelle nell’acqua che vanno a frapporsi tra il fotografo e il soggetto da fotografare possono causare un “effetto neve” fastidioso. Riducendo la distanza tra fotografo e fotografato e utilizzando un flash, il problema viene arginato.
Consigli per la fotografia subacquea
Poiché gli animali acquatici non si mettono in posa e anzi, sono spesso e volentieri molto veloci, bisogna essere pronti e reattivi e scattare velocemente. Sarà poi possibile migliorare lo scatto in fase di post-produzione avendo cura della composizione.
Poiché spesso ci si troverà a scattare rapidamente e con un angolo più ampio, sarà importante utilizzare una velocità dell’otturatore maggiore e un ISO alto per evitare l’effetto movimento.
Ultimo consiglio: evitare la messa a fuoco automatica.
Fotografi subacquei famosi
Tra i fotografi subacquei famosi annoveriamo: David Doubilet, Daniel Botelho, Elena Kalis, Stephen Frink, Shawn Heinrichs, Nicholas Samaras, Brian Skerry, Jason Bradley, Thomas Peschak, Todd Winner, Tanya Houppermans.